giovedì 13 dicembre 2012

Moonrise kingdom - Una fuga d'amore

Per protesta non utilizzerò la locandina con cui questo film è stato presentato in Italia. È evidente che la scelta italiana vuole richiamarsi alla locandina de I Tenenbaum, il film più famoso di Wes Anderson, e dunque utilizzare la scena affollata di attori (per buona parte famosi) come richiamo pubblicitario.
Niente però racconta meglio il film della locandina originale, che vedete qui accanto, che sembra la copertina di un libro di avventura per ragazzi, di quelli che piacciono tanto alla protagonista, Suzy (Kara Hayward), quei libri che prende in biblioteca e che forse un giorno restituirà, e che legge ad alta voce prima a Sam (Jared Gilman) e poi all'intero gruppo dei khaki scouts.
Il film è ambientato alla metà degli anni Sessanta ed è una fuga d'amore, di Suzy da una famiglia indifferente e che non la capisce, e di Sam dal campo dei khaki scout, dove dominano le procedure del nonsenso.

La loro fuga manda in frantumi gli equilibri surreali della piccola comunità che vive sull'isola del New England in cui è ambientata la storia e che sta per essere colpita da un terribile nubifragio.
Come nella suite didattica "Young Person's Guide to the Orchestra" di Benjamin Britten con cui si apre il film e a cui si richiama anche la musica sui titoli di coda, l'orchestra si scompone, lasciando ciascuno strumento a suonare da solo. Ma il colpo da maestro di Suzy e Sam spariglia le carte per poi ricomporle, ricostruisce l'unità dell'orchestra solo quando ciascuno ha ritrovato il proprio ruolo.
Sam e Suzy - che gli altri considerano bambini problematici e disadattati - hanno le idee molto chiare su se stessi e sulla vita che vogliono vivere. Si inventano piccoli anti-eroi del quotidiano, capaci di affrontare e superare mille peripezie con un mix di conoscenza e fantasia che solo i bambini possono avere.

Intorno a loro un mondo di adulti confuso e deresponsabilizzato, buffo nel dimostrarsi continuamente incapace e non all'altezza.
Moonrise kingdom è una via di mezzo tra una fiaba per ragazzi e un cartone animato vintage. È un mondo guardato dagli occhi di Suzy e Sam, anzi - per essere più precisi - attraverso il binocolo di Suzy e gli occhiali con la montatura scura di Sam. Un mondo amplificato, ipercolorato, surreale, magico, trasgressivamente innocente, pieno di scoperte e di avventure, in cui gli adulti appaiono buffi e insensati, a volte lontani e cinici, insomma il mondo in cui tutti noi bambini abbiamo vissuto, ma che forse abbiamo dimenticato, e che Anderson è bravissimo nell'aiutarci a ricordare.
Voto: 4/5
P.S. E per farvi entrare nello spirito del film ho raccolto in rete altre locandine o pseudo-locandine che raccontano il film attraverso una serie di scene e dettagli significativi disegnati come su un libro per bambini da colorare e/o da ritagliare.
  
       

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3 commenti:

  1. "una via di mezzo tra una fiaba per ragazzi e un cartone animato vintage."
    è la definizione più azzeccata che ho letto di questo (splendido) film

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  2. Bello, bello, bello! Mi è piaciuto moltissimo come tutto il film nella sua 'stramberia' e originalità, corrispondesse in qualche maniera, secondo me, alla stranezza di un'eta, come quella prima adolescenza descritta, così ferocemente sospesa tra fanciullezza e età adulta, tra coraggio e paura, tra impulso e contenimento.
    Grazie del buon consiglio,
    A.

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