venerdì 2 febbraio 2018

Leggere / Steve McCurry. Mostra fotografica a cura di Biba Giacchetti. WEGIL, 21 gennaio 2018

La mostra di Steve McCurry dedicata al tema della lettura è l'occasione non solo per ammirare le foto del grande fotografo, ma anche per scoprire gli spazi da poco ristrutturati dell'ex-GIL (Gioventù Italiana del Littorio), l'edificio destinato durante gli anni del fascismo all'educazione fisica dei giovani.

Si tratta di un edificio dell'architettura razionalista disegnato e realizzato nel 1933 dall'architetto Luigi Moretti, che è stato recuperato anche grazie all'Art Bonus rispettandone le forme e le intenzioni originali, per farne uno spazio polifunzionale a disposizione della città. Peccato non poterlo visitare interamente, ma già gli spazi attualmente visitabili e percorribili danno l'idea di un edificio essenziale, funzionale e pieno di luce.

Al piano terra dell'edificio è stata allestita fino al 28 gennaio la mostra Leggere, curata da Biba Giacchetti, che presenta al pubblico romano una selezione di una quarantina di fotografie di McCurry realizzate in diverse parti del mondo durante la sua lunga carriera.

L'allestimento è piuttosto scenografico in quanto le foto sono fissate su dei pannelli organizzati secondo la logica del castello di carte da gioco, creando dunque un movimento e una visione filtrante su fotografie e persone piuttosto originale.

Certamente questo è uno degli aspetti migliori della mostra, insieme ovviamente alle fotografie di McCurry a cui forse abbiamo fatto l'abitudine, ma che - se ci soffermiamo ad osservarle attentamente - si rivelano in tutta la loro eccezionalità.

Per il resto, la mostra appare il risultato di un esercizio quasi semplificato. Le foto sono infatti banalmente accompagnate da citazioni sul libro e la lettura, scelte da Roberto Cotroneo, ma che io personalmente ho trovato piuttosto banali e per gran parte già ampiamente note.

Tra l'altro, sono personalmente piuttosto allergica alla roboante retorica sul libro e la lettura di cui questo Paese continua a fare sfoggio senza poi mettere in atto politiche a sostegno e in un contesto sociale in cui i livelli di lettura sono piuttosto bassi. Oltre al fatto che la premessa per cui leggere migliori le persone è un assunto ormai dato per scontato nella nostra cultura basata sulla parola scritta, ma in realtà tutto da verificare.

In conclusione, pur apprezzando la passeggiata attraverso le foto, ho trovato la mostra molto, forse troppo divulgativa, ai limiti della banalità, sostanzialmente priva di spunti veri di riflessione che possano in qualche modo stimolare pensieri nuovi e autonomi da parte del visitatore. Un'occasione dunque parzialmente sprecata.

Voto: 3/5

2 commenti:

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